La relazione fra l'attaccamento, le rappresentazioni interne ed il fenomeno alcolismo: il progetto di recupero dell'amabilità e del senso di efficacia personale.
Abstract
L'attaccamento può essere definito come un sistema comportamentale finalizzato a raggiungere e mantenere il contatto con una figura in grado di dare sicurezza e protezione. Il bisogno che muove i comportamenti del bambino è, dunque, la ricerca della sicurezza e della protezione. Tale sistema si è selezionato per garantire la sopravvivenza della specie ed è un sistema motivazionale primario, indipendente dall'offerta di nutrimento (e quindi dalla gratificazione orale) e legato, invece, alla necessità di intimità e di legami affettivi. (Ainsworth, 1963; Ainsworth & Bowlby, 1991; Ainsworth, Bells, & Stayton,1974; Bowlby, 1958, 1969, 1973, 1980, 1988; Holmes, 1993; Lorenzini-Sassaroli, 1995; Caviglia, 2003).
Il bambino ha una propensione biologica a formare legami di attaccamento che però poi potranno risultare funzionali o patologici a seconda dell'interazione bambino-caregiver. (Ainsworth, & Eichberg, 1995; Bowlby, 1988; Liotti, 1992; Greenberg, 2002).
La teoria dell'attaccamento propone un modello di mente relazionale perchè ritiene che il mondo interno si costruisca attraverso le relazioni per cui le costruzioni intrapsichiche (definibili come Modelli Operativi Interni o rappresentazioni interne o schemi cognitivi) nascono nella relazione bambino-caregiver. Infatti, sulla base di eventi relazionali ripetuti, il bambino prima e l'adulto poi sviluppano idee di sé e del mondo in base alle quali produrranno aspettative e previsioni da cui dipendono il funzionamento interpersonale ed i comportamenti. Nella memoria si fissano esperienze relazionali (le strategie di attaccamento) che diventano modelli mentalizzati di relazione, una sorta di prototipo di interazione, derivato da ciò che si è appreso e che viene riproposto poi successivamente. Queste esperienze relazionali precoci diventano una guida sia nei rapporti con gli altri sia nella modalità di dare significato all'esperienza perchè sulla base della definizione degli aspetti essenziali di sé e del mondo, impressi nella memoria semantica in modo indelebile, si costruiscono le aspettative che permettono di fare previsioni ed organizzare i comportamenti. (Grossmann, & Grossmann, 1995).
Le informazioni racchiuse nelle esperienze relazionali precoci danno luogo alle rappresentazioni interne, note anche con il termine di Modelli Operativi Interni; esse riguardano varie tematiche: il sentimento di essere degno, amabile, meritevole di cure, capace, forte ed efficace; la possibilità di essere accettato, ascoltato e legittimato nella percezione dei propri bisogni; l'affidabilità ed i comportamenti attesi dagli altri (accettazione, cura, protezione oppure rifiuto, intrusività, maltrattamento); la modalità di chiedere aiuto, le strategie per avvicinare le figure significative e la distanza ottimale nel rapporto con loro (Bowlby, & Robertson, 1992; Brethertoni, 1992; Lorenzini-Sassaroli, 1995).
Dunque gli adulti ricreano, nei rapporti interpersonali, le esperienze relazionali infantili (si potrebbe parlare di una sorta di coazione a ripetere, che ricorda il concetto, a suo tempo, proposto da Freud) (Freud, 1911; Gabbard, 1992); la ripetizione è legata alla fissazione nella memoria di esperienze precoci che diventano modelli mentalizzati di relazione.
L'ipotesi di questo lavoro è che l'alcolismo possa rappresentare un tentativo di recuperare il senso di efficacia personale ed i sentimenti di amabilità e di dignità personale, compromessi a causa dello sviluppo di idee di sé e del mondo, dolenti e pervasive, nate a partire da un accudimento disfunzionale.
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Rivista di Psicologia Clinica. Teoria e metodi dell'intervento
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ISSN 1828-9363